Rutger Hauer, nato sotto il segno dell'Aquario

Cinema / Editoriali - 25 July 2019 08:00

Il successo, le passioni e la mission speciale dell'attore olandese, spentosi all'età di 75 anni.

image
  • CONDIVIDI SU
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon

Addio a Rutger Hauer. L'attore è passato a miglior vita lo scorso 19 luglio, lo stesso giorno di Mattia Torre. Il giorno prima muore Luciano De Crescenzo, il 17 ci ha lasciato Andrea Camilleri. Insomma, beffardo luglio ambiguo, tra il sole che in-dora girasoli e spighe di grano, mentre asseconda il ghigno della Nera Mietatrice.

Film Blade Runner

Blade Runner, tratto dal romanzo di Philip K. Dick, non fu un successo al botteghino. La critica lodò la cinematografia di Jordan Cronenweth, tuttavia nell'immediato, non intuì il capolavoro. Il film di Ridley Scott esce insieme all'E.T. di Spielberg. Un anno cinematografico straordinario all'insegna dello sci-fi: infatti, insieme al cucciolo alieno, anche Blade Runner conquista, seppur in ritardo, il primato di cult nell'ambito del genere fantascientifico.

Tutti quei momenti, l'incipit del memoir pubblicato nel 2008

L'attore olandese interpreta il replicante Roy Batty, fiore all'occhiello del suo inventore, il potente e cinico magnate della Tyrell Corporation, che decide di ribellarsi al padre quando scopre di essere un prodotto programmato a scadenza, proprio nell'anno 2019. Il mito di Frankenstein rivisitato. La sequenza memorabile vede il protagonista Hauer - l'ambasciatrice di pace, pietas ed eternità promessa tra le sue braccia, le lacrime si confondono con la pioggia in uno scenario di pietra e acciaio - accettare la fine. Lo spartiacque tra umani e replicanti diventa più sottile, inquietante: "Ho viste cose che voi umani non potreste immaginare. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione... e i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser... e tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. E' tempo di morire". Tutti quei momenti (All Those Moments in inglese) sarà l'incipit del memoir pubblicato nel 2008.

A cercare un vincitore morale in Blade Runner, non possiamo che puntare sul Roy Batty interpretato da Hauer:  questo dialogo, il più popolare nella storia del cinema, sarebbe frutto dell'improvvisazione dello stesso attore.

Rutger Hauer, sono nato sotto il segno dell'Acquario

Eroi o villain, non importa, l'importante che i personaggi abbiano qualcosa di magico, aveva dichiarato in passato. I suoi film preferiti erano Hiroshima mon amour, Apocalypse Now (Roy Batty ha letto il diario del colonnello Kurtz), Il cielo sopra Berlino (gli angeli di Wim Wenders vengono contaminati dall'addio alla vita del replicante Batty?), GasLand e Stand van de Sterren. Probabilmente, la lista è più lunga.
Attivo nel sociale, convinto ambientalista, era fondatore di un'iniziativa a favore della ricerca contro l'AIDS. Due tatuaggi, uno per spalla, li aveva riservati a due persone amate lungo memorie senza tempo, la prima moglie e un amico scomparso.
Hauer era un appassionato di motociclette e cavalli.

Nella sua carriera ha interpretato di tutto, dai ruoli drammatici a quelli eroici e sentimentali. Nato in un paese in provincia di Utrech, durante l'occupazione tedesca nella Seconda guerra mondiale, Rutger Hauer è figlio di arte. Ha un'infanzia vivace e cresce affezionato al nonno, insieme alle tre sorelle. I genitori devono assentarsi da casa per lunghi periodi a causa della professione. Come il nonno, è daltonico, ma eredita la stessa passione per il mare. Prima di affermarsi a Hollywood, ha intrapreso svariati mestieri, compreso una breve esperienza nella marina militare: la rigida disciplina che scandisce ogni secondo della vita, quella vita non fa per lui. Invece, ama l'avventura, la poesia, la pittura e la scultura. In seconde nozze sposa la pittrice e scultrice Ineke, insieme hanno la figlia.

In un'occasione disse di sé: “Sono nato sotto il segno dell'Acquario, il che significa portare acqua da una persona all'altra, una missione spirituale ed è esattamente quello che faccio”.

© Riproduzione riservata




Seguici su

  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon