I giochi PlayStation Plus di maggio 2021

Games / Editoriali - 29 April 2021 14:00

Wreckfest, Battlefield V e Stranded Deep

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Il maggio di PlayStation Plus regala un mese agrodolce, quasi soddisfacente per i possessori di PlayStation 5, mentre abbastanza carente per quanto riguarda i possessori della quarta generazione di Sony. Troviamo infatti un tris di titoli, quasi interamente e di nuovo riciclati dal PlayStation Now, per la nuova ammiraglia, con Wreckfest (versione PS5), Battlefield V e Stranded Deep, con solo questi ultimi due disponibili per PS4.

Wreckfest
Wreckfest è la versione migliorata e in esclusiva per la next-gen: una risoluzione a 4K, 60 frame al secondo e un impianto visivo potenziato appositamente per la nuova generazione. Il gioco è, fra i tre proposti nel catalogo di maggio, quello più divertente e riuscito, un destruction derby in salsa moderna e videoludica. Il racing sviluppato da Bugbear Entertainment propone un modello fisico eccellente e un sistema di danni particolarmente curato, con la carrozzeria che si deforma in tempo reale: danni estetici estremi e realistici, con le vetture (ovviamente non su licenza) che si trasformano in veri e propri rottami. Tale indole distruttiva e da eliminazione la ritroviamo negli eventi della soddisfacente Campagna per giocatore singolo, con diversi tipi di gare, tra schermaglie dove rimane l'ultimo sopravvissuto, gare su circuito e sterrato.

Battlefield V è lo sparatutto in prima persona di DICE ed Electronic Arts, che ripercorre alcune battaglie ed eventi della Seconda Guerra Mondiale. Se il precedente Battlefield I esplorava gli scenari del primo conflitto bellico con esiti positivi, grazie ad un ritmo e storie molto più interessanti, il seguito non riesce a proporre una Campagna dello stesso livello qualitativo. Le missioni cercano di dare un respiro più ampio con mappe sandbox, che però sono sostanzialmente vuote e diluiscono sin troppo l'esperienza, senza aggiungere nulla in termini ludici e di gameplay. Il concetto stesso di progressione all'interno degli scenari è molto old style, con orde infinite se non arrivati ad un certo punto (qualcuno ha detto i primi Call of Duty?), carenze nell'intelligenza artificiale, che spesso può essere aggirata, e uno sbilanciamento generale nella difficoltà. Se quindi la parte singleplayer è da bocciare, diverso è il giudizio sul multiplayer, che rimane comunque divertente, profondo e curato, con battaglie campali sino a 64 giocatori, diverse modalità, progressione di armi ed equipaggiamento e un costante sostegno da parte del team di sviluppo, con aggiornamenti continui nel tempo.

Stranded Deep è un survival ambientato su un'isola deserta nell'Oceano Pacifico, dove siamo precipitati dopo un disastro aereo. Le mappe sono generate proceduralmente, quindi in maniera casuale: compito del giocatore è quello di recuperare risorse, costruire e rendere sicuro il proprio accampamento, procacciare cibo e acqua, sopravvivere ai pericoli di un'isola tropicale vergine. L'obiettivo finale è quello di riuscire, in qualche modo, ad abbandonare questa prigione naturale, combattendo con gli animali locali e cercando di costruire un mezzo di fortuna per fuggire: il problema è la realizzazione tecnica del gioco, molto grezza ed approssimativa, così come i comandi di gioco, che rendono molto frustrante e ben poco fluida l'intera esperienza di gioco.

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