Arriva John Doe, il film con Gary Cooper e Barbara Stanwick nell’anniversario dell’uscita

Cinema / Editoriali - 02 May 2018 10:00

Arriva John Doe (Meet John Doe) è diretto da Frank Capra, e fu un successo al box office.

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Arriva John Doe (Meet John Doe) è il film di Frank Capra che usciva il 3 maggio 1941.  

Il giornale cittadino The Bulletin viene acquistato dall'editore DB Norton, con l’obbiettivo di usarlo per la propria campagna elettorale. 


Film Arriva John Doe

La politica e le fake news

L'editorialista Ann Mitchell (Barbara Stanwick) viene licenziata, perché non produce quelle notizie pompate che possano attrarre i lettori: Ann decide di combattere per il suo lavoro e scrive una falsa lettera sul giornale, sostenendo di averla ricevuta da un uomo che protesta contro lo stato degenerato del mondo e che è pronto a saltare dal tetto del municipio a mezzanotte della Vigilia di Natale. La firma della lettera è di "John Doe" e la sua pubblicazione desta un interesse inatteso, tanto da muovere a compassione il sindaco Lovett. 

Grazie al successo delle vendite del giornale dopo quella lettera, Ann viene riassunta per pubblicare le ultime notizie su "John Doe". Ma è  arduo  trovare  una persona reale che possa essere usata come fantoccio di John Doe: dopo che un  numero di inabbienti si presenta al giornale affermando di aver scritto la lettera, Ann e Connell - informato della falsa lettera -  optano per  Long John Willoughby (Gary Cooper), un giocatore di baseball  che ha bisogno di soldi per curare il braccio ferito.


Frank Capra e la fiducia nel film

Appena John Doe ottiene la notorietà,  Norton progetta di sfruttare il suo potenziale per perseguire i suoi obiettivi politici, e Ann per scrivere l’accorato discorso prende spunto dagli scritti idealistici del diario di suo padre. 

Alla convention John Doe si rende conto delle meschine manovre  cui è stato costretto, e decide che  l'unico modo per riscattarsi è mantenere la promessa del suicidio e dimostrare così la sua sincerità e devozione per la causa. Alla vigilia di Natale tutti aspettano l’evento al Municipio.

La falsità delle notizie è uno degli aspetti del film che più sollecitò il pubblico, tanto da sancire il successo di “Arriva John Doe”. E per Frank Capra era anche nuovo il modo di raccontare un evento politico, dopo le commedie da cui proveniva (L'eterna illusione, 1938; Mr. Smith va a Washington, 1939).

A quella falsità giornalistica se ne collega una politica, per cui l’ambizione del potere non è scevra da compromessi, è solo chi sa discernerli riesce ad elevarsi sopra la comune volgarità. “Sto andando a quella convention e ho intenzione di dire a quelle persone esattamente quello che tu e i tuoi amici piumati stanno cercando di cucinare per loro”, sentenzia Doe a Norton.

Il film è tratto dal racconto di Richard Connell "A Reputation" (1924), poi portato a teatro. Capra ne acquistò i diritti, e fu il primo che produsse con la sua nuova società Frank Capra Productions, Inc., fondata nel 1939 con lo scrittore Robert Riskin. Tanta era la fiducia nello script che  Capra  finanzio il film  usando la sua casa come garanzia per un prestito di 750.000 dollari ottenuto dalla Bank of America, mentre il resto del budget fu erogato dalla Warner Bros.

Il costo del film però lievitò, anche perché furono usate oltre 4.000 comparse, e le riprese si  svolsero su cinquantasette set progettati dall'art director Stephen Goosson. Duecento idraulici furono  assunti per mantenere vivida  la pioggia caduta nel parco di baseball di Gilmore Field a Los Angeles per otto notti, durante le riprese del discorso di John. Alla fine il costo del film salì a 1,1 milioni di dollari. 

Capra girò  cinque diverse versioni del finale, testandole con il  pubblico: una di quelle si concludeva con John che saltava dal tetto del municipio.

© Riproduzione riservata




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